Monday, June 16, 2008

Altri aspetti nella costruzione di scenari Aplini

Nel post precedente ho trascurato un aspetto fondamentale nella costruzione degli scenari di montagna: le Mesh. Se non ci fossero, tutto sarebbe piatto!!
le Mesh sono tutti i livelli del terreno della zona interessata dallo scenario.
E' una specie di "griglia virtuale" dove ogni punto (che esprime un livello del terreno) è equidistante ai 4 punti di misuarzione vicini, e più questa distanza è piccola più sarà dettagilato lo scenario. Ad esempio fino a poco tempo fa era possibile avere per le Alpi una griglia a base 76 mt. In pratica ogni misurazione veniva fatta ogni 76 mt. (LOD 9), oggi è possibile avere una griglia a base 19 mt. (LOD 11) molto più dettagliata. L'ottimale sarebbe una grglia a 4-5 mt. (LOD13) (per ora non ancora esistente). Quindi il fatto di avere a disposizione delle "buone" mesh vuol dire avere già un'ottima base di partenza.
Altro aspetto fondamentale, per uno scenario "vero foto-real" è il materiale fotografico a disposizione. Se non si usano le ortofoto così come sono, come nel mio caso, per poter ricostruire il "vero" paesaggio occorrono ottime foto della zona e soprattutto con i colori reali e fedeli senza artefatti.
Viene creato finalmente un foglio di lavoro (ultimamente preferisco misure molto grandi con una risoluzione mai inferiore a 8000x6000) sul quale vengono segnati tutti i punti di riferimento (presi dall'ortofoto) come contorni, cime, laghetti, corsi d'acqua,rocce particolari...insomma tutto quello che decidiamo di riprodurre.
Poi interviene la cosidetta tecnica di applicazione delle texture fotografiche. Solitamente io uso foto di grandi dimensione e separo tutte le zone (pareti Nord, Sud...), le isolo e le ritaglio. L'applicazione successiva sul foglio di lavoro è un procedimento lungo e un po' laborioso. Le texture vanno molte volte ridimensionate, ruotate, trasformate in modo angolare, distorte...tutte operazioni che occorre ogni volta provare, fino alla stesura definitiva (qui ci vuole ovviamente un po' di esperienza).
Dopo tante chiacchere vediamo un altro esempio. Sempre sulle Odle (val di Funes) dolomiti molto particolari per forma, posizione... (Odle nll'idioma locale vuol dire Aghi). Se non ci fossero le mesh, sarebbe tutto piatto...inutile mettere l'immagine.
Diamo per scontato di avere le mesh a 19 mt a disposizione.
Senza nessuna ortofoto l'immagine delle Odle sarebbe questa:

Grazie alle mesh le montagne sono ben riconoscibili, ma il "vestito" non è certo quello delle Odle (vegetazione anche sulle cime).
Con le ortofoto le cose senz'altro migliorano, ma essendo riprese in ore mattutine, la parete Nord-Ovest risulta praticamente nera.

I colori non sono certo quelli delle Dolomiti, e le Odle esprimono tutta la loro bellezza nelle ore pomeridiane, quindi occorre rielaborare tutto.
Il lavoro, descritto sopra, dura alcune serate e va suddiviso in varie parti.
Vediamo le immagini comparative di una prima ricolorazione semplice (utilizzando l'ortofoto) ed una successiva rielaborazione dettagliata.

sotto la stessa immagine dopo la rielaborazione

penso che si commenta da sola.
Restringendo la zona (come una zoomata) riusciamo ancora vedere dei buoni particolari, cosa possibile solo usando alta risoluzione (del foglio di lavoro).

Il bello in effeti degli scenari di montagna è riuscire ad avvicinarsi alla montagna (vicinanza ovviamente ragionevole) senza perdere troppa definizione e quindi il dettaglio assume molta importanza.
Infine una visone globale delle Odle prima e dopo " la cura " di restauro.


Insomma una panoramica abbastanza completa di come si affronta uno scenario per FSX, il metodo è ovviamnete tutto artigianale, dove esperienza e conoscenze "grafiche" hanno un ruolo fondamentale.
Non ho descritto il successivo passaggio, quello della compilazione dello scenario in file bgl compatibile con il motore grafico di FSX. E' un procedimento tutto sommato semplice e automatico, anche se il compilatore (SDK - resample)spesso e volentieri fa i "capricci". Poi, infine, l'inserimento dello scenario in FSX con l'attivazione nella libreria scenari.

4 comments:

wilm said...

Interessante...conoscere, solo in parte e sommariamente ovviamente, il dietro le quinte dei tuoi lavori!
Certo questi scenari fantastici non "nascono" con un colpo di bacchetta magica...

Frank Dainese said...

Hai proprio ragione, qui la bacchetta magica non è contemplata. C'è sì tanto lavoro,ma anche delle belle soddisfazioni...è un po' come un sarto che fa un bel vestito!...e soprattutto esalta il "modello"!

Vigilius said...

Interessantissimo; ora come ora il limite sembra stare tutte nelle mesh che ancora non riescono a riprodurre per bene certe forme particolari. Ma tu hai visto le 5 Torri in FSX?
Alla fine penso che i massicci vengano meglio delle Dolomiti proprio per i limiti oggi esistenti nelle mesh.

Frank Dainese said...

Molto vero, Vigilius, contano molto le dimensioni delle montagne e ovviamente le loro forme. le Dolomiti sono un po' penalizzate, pensa la Torre del Vajolet (nel Catinaccio) non c'è!!
Aspetteremo qualche mesh migliore, per ora ho cercato dappertutto...non se ne parla!