Qualche breve aggiornamento sul nostro grande Progetto:
L'Ing.Girardi ha ottenuto dversi accordi sia con l'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) che con l'ENAV (Ente Nazionale Assistenza di Volo)per ottenere tutte le carte Aeroportuali e Aviosuperfici del nostro territorio, tutto questo ovviamente non è stato "gratis". Inoltre l'ENAC è intenzionata ad inviare alcuni tecnici, a progetto terminato, per valutare la possibilità di usare lo scenario per l'addestramento al volo VFR, e quindi ottenere una certificazione ufficiale (sarebbe un grande riconoscimento).
Nel frattempo continuiamo ad aspettare il materiale cartografico dal Ministero...dovrebbe ormai essere imminente!
Il titolo del Post di questa sera è dedicato ad una zona Dolomitica un po' meno famosa delle altre (la Zona delle Dolomiti di Sesto a Est dell Tre Cime) ma molto complicata dal punto di vista geologico e con una "miriade" di cime che superano anche i 3000 mt.
Lo scenario di questa zona visto dall'ortofoto originale sembra una fotografia del "deserto" con qualche oasi di verde, ricorda anche alcune isole tropicali dove la sabbia è bianca e soffice come il borotalco...
Riuscire a dare una connotazione Dolomitica a questa zona non è impresa facile, ecco alcune tappe per ottenere un risulatato accettabile (una piccola ricetta):
a) occorre scattare più screenshots (da FSX) della zona per individuare le cime
b) procurarsi diversi campioni di texture, possibilmente da foto della zona, o comunque di rocce dolomitiche (almeno 20 campioni).
c) Isolare le parti da trattare usando un pogramma di fotoritocco.
d) Iniziare la "posa" delle texture facendo molta attenzione alla colorazione e alla direzione della roccia, le aree alla base della parete ad esempio hanno diverse colorazioni, inoltre i famosi ghiaioni dolomitici "mista a sabbia" dolomitica hanno spesso colorazioni rosee/grige. Questa fase è certamnete la più difficile e complicata dove occorre molta esperienza sia di montagna che di grafica.
e) Terminata la "texturizzazione" si prepara lo scenario per la zona sfumata con il canale Alfa, questa procedura prevede una selezione della parte rocciosa che sarà quella visibile, mentre la parte boschiva verrà sfumata sullo scenario sottostante.
f) Si procede poi alla georeferenza (LON/LAT) di tuttta la zona, prendendo i punti di riferimento conosciuti.
g) Si termina con la compilazione e la preparazione del File BGL (che deve contenere sia lo scenario che il canale Alfa) per inserirlo in FSX.
Tutte queste fasi comportano circa 10-12 ore di lavoro (divise in diverse serate).
Finalmente si può fare il primo volo di prova e vedere il risultato del lavoro.
In questa panoramica a quasi 180° (montata ovviamente) potete notare una buona "verosomiglianza" delle rocce a quelle dolomitiche. Certo che per ottenere un buon risultato occorrono diverse prove, ripetendo più volte i vari punti sopradescritti.
Questo, in riassunto, un po' il lavoro che sto affrontando in questo periodo e che bisogna ripetere tante volte quanti sono i gruppi montuosi da elaborare.
Saturday, March 28, 2009
Wednesday, March 25, 2009
La colorazione delle Dolomiti
Per quanto riguarda il progetto, siamo ancora in attesa della risposta ufficiale (che speriamo arrivi presto) del Ministero...con allegato materiale cartografico!
Allora, preparando un piano di lavoro per il nuovo progetto riguardante le Alpi, mi sono reso conto della vastità di tutta la zona Dolomitica.
Il problema è proprio la colorazione della roccia dolomitica. Come già vi avevo presentato qualche settimana fa, l'ortofoto originale ripresa dall'alto normalmente risulta molto sovraesposta ed in più la roccia dolomitica riflette un colore praticamente bianco o panna. Negli scenari dolomitici che ho fatto in passato mi ero basato sulle foto originali e riscotruito il tutto applicando le texture fotografiche il più fedelmente possible. Tutta questa procedura mi occupava almeno 15 serate. Pensando di ripetere tutto questo per almeno 20 gruppi Dolomitici (che rimangono da fare) dando per scontato di avere tutte le foto (di tutte le pareti), praticamente impossibile, ci vorrebbe 1 anno senza soste ...impensabile!!
Lasciare le ortofoto originali (con le dolomiti bianche) non sarebbe una soluzione ottimale, quindi occore trovare una soluzione intermedia. Sto studiando un sistema di texturizzazione delle rocce dolomitiche (texture da foto vere) , prendendo almeno 20 campioni di rocce e adattandole ai vari gruppi, nonostante che questo comporterebbe una perdita di fotorealismo assoluto, è l'unica soluzione possibile, che comunque si avvicina molto di più alla realtà rispetto all'ortofoto originale.
Ho fatto alcune prove che vi sottopongo:
La prima foto è il gruppo del Cristallo (Est di Cortina), un gruppo dolomitico molto vasto, ecco uno screen dell'ortofoto originale in FSX
Applicando il mio sistema di texturizzazione "campionata" ho ottenuto questo risultato (ho impiegato poche ore)
Qui è molto facilmente riconoscibile la "vera" roccia dolomitica, il paragone con la foto originale non ammette dubbi!
Altra prova sul gruppo del Sorapis (Sud-Est di Cortina) anche in questo caso la differenza è abissale. Qui ho usato anche texture originali del Sorapis.
L'ortofoto originale è come prevedibile una "montagna bianca" inguardabile. Come condizioni meteo questa volta ho scelto uan giornata estiva molto calda e con foschia:
Ed ecco la stessa immagine con le texture "campionate" ...decisamente più realistica.
In tutto solo alcune serate di lavoro, con questo metodo potrei terminare le Dolomiti in circa 2-3 mesi (salvo altri impegni ovviamente). Rimangono poi diversi grandi gruppi Alpini come Adamello, Presanella, Bernina, Disgrazia,...che affronteremo più avanti.
Allora, preparando un piano di lavoro per il nuovo progetto riguardante le Alpi, mi sono reso conto della vastità di tutta la zona Dolomitica.
Il problema è proprio la colorazione della roccia dolomitica. Come già vi avevo presentato qualche settimana fa, l'ortofoto originale ripresa dall'alto normalmente risulta molto sovraesposta ed in più la roccia dolomitica riflette un colore praticamente bianco o panna. Negli scenari dolomitici che ho fatto in passato mi ero basato sulle foto originali e riscotruito il tutto applicando le texture fotografiche il più fedelmente possible. Tutta questa procedura mi occupava almeno 15 serate. Pensando di ripetere tutto questo per almeno 20 gruppi Dolomitici (che rimangono da fare) dando per scontato di avere tutte le foto (di tutte le pareti), praticamente impossibile, ci vorrebbe 1 anno senza soste ...impensabile!!
Lasciare le ortofoto originali (con le dolomiti bianche) non sarebbe una soluzione ottimale, quindi occore trovare una soluzione intermedia. Sto studiando un sistema di texturizzazione delle rocce dolomitiche (texture da foto vere) , prendendo almeno 20 campioni di rocce e adattandole ai vari gruppi, nonostante che questo comporterebbe una perdita di fotorealismo assoluto, è l'unica soluzione possibile, che comunque si avvicina molto di più alla realtà rispetto all'ortofoto originale.
Ho fatto alcune prove che vi sottopongo:
La prima foto è il gruppo del Cristallo (Est di Cortina), un gruppo dolomitico molto vasto, ecco uno screen dell'ortofoto originale in FSX
Applicando il mio sistema di texturizzazione "campionata" ho ottenuto questo risultato (ho impiegato poche ore)
Qui è molto facilmente riconoscibile la "vera" roccia dolomitica, il paragone con la foto originale non ammette dubbi!
Altra prova sul gruppo del Sorapis (Sud-Est di Cortina) anche in questo caso la differenza è abissale. Qui ho usato anche texture originali del Sorapis.
L'ortofoto originale è come prevedibile una "montagna bianca" inguardabile. Come condizioni meteo questa volta ho scelto uan giornata estiva molto calda e con foschia:
Ed ecco la stessa immagine con le texture "campionate" ...decisamente più realistica.
In tutto solo alcune serate di lavoro, con questo metodo potrei terminare le Dolomiti in circa 2-3 mesi (salvo altri impegni ovviamente). Rimangono poi diversi grandi gruppi Alpini come Adamello, Presanella, Bernina, Disgrazia,...che affronteremo più avanti.
Friday, March 20, 2009
Le 4 facce più belle delle ALPI
Aspettando le notizie...definitive per il nostro grande progetto, ho rivisitato e anche un po' ritoccato la montagna più affascinante del mondo: il Cervino!
Pensate che ho fatto ben 4 versioni di questa stupenda montagna, che ormai risalgono a più di un anno fa. L'ultima versione che avevo chiamato UD (ultra definizione) era praticamente un foglio di lavoro 13500x12000 pixel che conteneva solo il Cervino. Se avessi mantenuto la stessa proporzione di quando ho fatto il Monte Rosa, avrei avuto una dimensione circa 6 volte maggiore qualcosa come 81000x72000 pixel, impensabile per qualunque PC. Ho utilizzato foto vere in alta risoluzione per poter costruire le texture da applicare alla montagna. Per il posizionamento poi delle stesse texture sono stati necessari diversi giorni di accurate prove e verifiche.
Quest'ultimo ritocco è stato fatto pensando al progetto ITALIA photoreal, quindi mantenendo una risoluzione molto elevata e curando la colorazione molto realistica.
Ecco i risultati:
La classica visione da Zermatt, anche se in Svizzera sarà sicuramente compresa nel nostro progetto, sarebbe impensabile il Cervino senza questa vista!
La terribile quanto affascinante parete NORD, dove il nostro grande Bonatti ha compiuto l'impresa più epica della storia dell'Alpinismo Italiano, la scalata in solitaria della direttissima Nord invernale.
Sotto la parete Ovest, un po' meno conosciuta ma altrettanto interessante anche per i colori cupi della roccia granitica.
Ecco il nostro versante, da Cervinia, molto famigliare, la parete SUD italiana, dove si svolge la via normale di salita con corde fisse e scale di corda. La difficoltà non è eccessiva ma se si trovano più cordate in azione...può diventare un problema!
Infine la parete EST, con al cresta di Hornli, anche in questo caso una via Svizzera non difficile in parte attrezzata, ma molto aerea ed esposta anche sulla Nord.
E' stata una soddisfazione piena riuscire a "costruire" questo scenario, una montagna conosciuta da tutto il pianeta...che ha fatto sognare molti alpinisti...e adesso anche molti simflyers
Pensate che ho fatto ben 4 versioni di questa stupenda montagna, che ormai risalgono a più di un anno fa. L'ultima versione che avevo chiamato UD (ultra definizione) era praticamente un foglio di lavoro 13500x12000 pixel che conteneva solo il Cervino. Se avessi mantenuto la stessa proporzione di quando ho fatto il Monte Rosa, avrei avuto una dimensione circa 6 volte maggiore qualcosa come 81000x72000 pixel, impensabile per qualunque PC. Ho utilizzato foto vere in alta risoluzione per poter costruire le texture da applicare alla montagna. Per il posizionamento poi delle stesse texture sono stati necessari diversi giorni di accurate prove e verifiche.
Quest'ultimo ritocco è stato fatto pensando al progetto ITALIA photoreal, quindi mantenendo una risoluzione molto elevata e curando la colorazione molto realistica.
Ecco i risultati:
La classica visione da Zermatt, anche se in Svizzera sarà sicuramente compresa nel nostro progetto, sarebbe impensabile il Cervino senza questa vista!
La terribile quanto affascinante parete NORD, dove il nostro grande Bonatti ha compiuto l'impresa più epica della storia dell'Alpinismo Italiano, la scalata in solitaria della direttissima Nord invernale.
Sotto la parete Ovest, un po' meno conosciuta ma altrettanto interessante anche per i colori cupi della roccia granitica.
Ecco il nostro versante, da Cervinia, molto famigliare, la parete SUD italiana, dove si svolge la via normale di salita con corde fisse e scale di corda. La difficoltà non è eccessiva ma se si trovano più cordate in azione...può diventare un problema!
Infine la parete EST, con al cresta di Hornli, anche in questo caso una via Svizzera non difficile in parte attrezzata, ma molto aerea ed esposta anche sulla Nord.
E' stata una soddisfazione piena riuscire a "costruire" questo scenario, una montagna conosciuta da tutto il pianeta...che ha fatto sognare molti alpinisti...e adesso anche molti simflyers
Thursday, March 19, 2009
Ragazzi:...ci siamo quasi!
Il nostro vulcanico Ing.Girardi, dopo una estenuante giornata a Roma, tra Ministeri, CGR, ENAC ...ha ottenuto un impegno ufficiale di fornirci il materiale necessario per costruire l'ITALIA photoreal! Giustamente, non "dire gatto se non ce l'hai nel sacco", quindi aspettiamo la totale sicurezza che ciò avvenga e poi sarà tutto ufficiale.
Comunque dobbiamo riconoscere all'Ing.Girardi delle ottime capacità manageriali, perchè girare per uffici di quel tipo e riuscire ad ottenere qualcosa non è certamente facile! ("tanto di cappello").
Allora, ieri mi sono incontrato con i super-scenarist della Professionalshow, bravissimi professionisti, molto disponibili e veramente con grandi capacità e conoscenze. In pratica quasi tutto quello che c'è in Italia (payware) è loro.
A questo proposito lasciatemi "spezzare una lancia" a loro favore...Sì io che faccio tutto freware, cioè che mi posso permettere di fare freware (perchè ovviamente mi guadagno da vivere con altro) vorrei soottolineare quanto è difficile e tante volte deludente il lavoro di scenarist-payware. Loro lo fanno per vivere, per guadagnarsi "il pane" di tutti i giorni (magari con famiglia a carico) con ore e ore sui PC (fino a 18 ore) per poter fare qualche scenario, che vengono venduti a pochi Euro e magari dopo pochi giorni già crakkati...e quindi con tutti i problemi per una minima protezione anche per rispetto di chi paga...insomma "poche rose e molte spine". Mi parlavano di poche migliaia di Euro di guadagno dopo mesi di lavoro full-time, il mercato italiano, con una buona potenzialità, ma estremamente deludente nelle vendite.
Poi ci lamentiamo che per l'Italia non ci sono scenari, non ci sono bravi professional-scenarist...certo, viste le premesse, non possiamo pretendere di avere la "la botte piena e la moglie ubriaca"...già altri Italiani in passato hanno tentato questa avventura, sono poi tutti finiti all'estero (USA,Germania, Inghilterra..).
Scusatemi, ma quando leggo sui forum, commenti non sempre "nobili" su alcuni scenarist-payware, che ribadisco... lo fanno solo per guadagnarsi il pane, non lo ritengo corretto e soprattutto ingiusto!
Io rimarrò sempre freeware, per mia scelta personale, ma questo non vuol dire non rispettare e apprezzare nel modo giusto chi lo fa per mestiere!
Comunque dobbiamo riconoscere all'Ing.Girardi delle ottime capacità manageriali, perchè girare per uffici di quel tipo e riuscire ad ottenere qualcosa non è certamente facile! ("tanto di cappello").
Allora, ieri mi sono incontrato con i super-scenarist della Professionalshow, bravissimi professionisti, molto disponibili e veramente con grandi capacità e conoscenze. In pratica quasi tutto quello che c'è in Italia (payware) è loro.
A questo proposito lasciatemi "spezzare una lancia" a loro favore...Sì io che faccio tutto freware, cioè che mi posso permettere di fare freware (perchè ovviamente mi guadagno da vivere con altro) vorrei soottolineare quanto è difficile e tante volte deludente il lavoro di scenarist-payware. Loro lo fanno per vivere, per guadagnarsi "il pane" di tutti i giorni (magari con famiglia a carico) con ore e ore sui PC (fino a 18 ore) per poter fare qualche scenario, che vengono venduti a pochi Euro e magari dopo pochi giorni già crakkati...e quindi con tutti i problemi per una minima protezione anche per rispetto di chi paga...insomma "poche rose e molte spine". Mi parlavano di poche migliaia di Euro di guadagno dopo mesi di lavoro full-time, il mercato italiano, con una buona potenzialità, ma estremamente deludente nelle vendite.
Poi ci lamentiamo che per l'Italia non ci sono scenari, non ci sono bravi professional-scenarist...certo, viste le premesse, non possiamo pretendere di avere la "la botte piena e la moglie ubriaca"...già altri Italiani in passato hanno tentato questa avventura, sono poi tutti finiti all'estero (USA,Germania, Inghilterra..).
Scusatemi, ma quando leggo sui forum, commenti non sempre "nobili" su alcuni scenarist-payware, che ribadisco... lo fanno solo per guadagnarsi il pane, non lo ritengo corretto e soprattutto ingiusto!
Io rimarrò sempre freeware, per mia scelta personale, ma questo non vuol dire non rispettare e apprezzare nel modo giusto chi lo fa per mestiere!
Tuesday, March 17, 2009
Dolomiti Estreme!
Prima qualche news sul Progetto ITALIA photoreal:
presto avremo qualche notizia dal Ministero, siamo vicini alla risposta definitiva, "incrociamo le dita"...
Domani mi incontro con i tecnici della Professionalshow per definire meglio il lavoro, le comptenze etc...vi farò sapere.
Allora, quando nel titolo scrivo Dolomiti Estreme, indico non solo la difficoltà nella scalata della EST del Sassolungo (il "Pandoro della Val Gardena"), ma anche la costruzione di uno scenario fotorealistico estremo del Sassolungo (parete EST) basato solo su foto (da me scattate) in alta definizione e "ricostruite" come texture da applicare allo scenario per FSX. L'esempio rappresenta proprio la massima possibilità attuale in Hi-Res che è possibile raggiungere con FSX.
Ecco le foto:
Una visione globale della Est, già si vede la qualità del dettaglio!... pensate a come FSX presenta questa parete di default.
Sotto una vista molto vicina della parete, si notano le caratteristiche delle rocce dolomitiche
Altre due immagini viste da sotto, per chi conosce questa parete di ben 800 mt... il dettaglio è notevole!
Una vista anche della parete Ovest, con le "venature" della roccia molto evidenti
Per ultima un'altra immagine ravvicinata della parete EST
Applicare le texture fotografiche preparate è una procedura un po' complessa, una parete verticale (su una ortofoto) offre poco spazio per lavorare...e le prove per ottenre un risultato soddisfacente sono tante.
Certo che una definizione del genere non è pensabile per ogni Cima Dolomitica, mi occorrerebbero mesi e mesi di studio e prove, inoltre bisognerebbe avere anche delle foto molto dettagliate in Hi-Res per ogni cima, cosa non molto facile... comunque ho voluto presentarvi queste immagini per darvi un'idea di cosa si riesce ad ottenere con FSX....che ricordo a tutti...è un Simulatore di volo!! (non di scenari)
presto avremo qualche notizia dal Ministero, siamo vicini alla risposta definitiva, "incrociamo le dita"...
Domani mi incontro con i tecnici della Professionalshow per definire meglio il lavoro, le comptenze etc...vi farò sapere.
Allora, quando nel titolo scrivo Dolomiti Estreme, indico non solo la difficoltà nella scalata della EST del Sassolungo (il "Pandoro della Val Gardena"), ma anche la costruzione di uno scenario fotorealistico estremo del Sassolungo (parete EST) basato solo su foto (da me scattate) in alta definizione e "ricostruite" come texture da applicare allo scenario per FSX. L'esempio rappresenta proprio la massima possibilità attuale in Hi-Res che è possibile raggiungere con FSX.
Ecco le foto:
Una visione globale della Est, già si vede la qualità del dettaglio!... pensate a come FSX presenta questa parete di default.
Sotto una vista molto vicina della parete, si notano le caratteristiche delle rocce dolomitiche
Altre due immagini viste da sotto, per chi conosce questa parete di ben 800 mt... il dettaglio è notevole!
Una vista anche della parete Ovest, con le "venature" della roccia molto evidenti
Per ultima un'altra immagine ravvicinata della parete EST
Applicare le texture fotografiche preparate è una procedura un po' complessa, una parete verticale (su una ortofoto) offre poco spazio per lavorare...e le prove per ottenre un risultato soddisfacente sono tante.
Certo che una definizione del genere non è pensabile per ogni Cima Dolomitica, mi occorrerebbero mesi e mesi di studio e prove, inoltre bisognerebbe avere anche delle foto molto dettagliate in Hi-Res per ogni cima, cosa non molto facile... comunque ho voluto presentarvi queste immagini per darvi un'idea di cosa si riesce ad ottenere con FSX....che ricordo a tutti...è un Simulatore di volo!! (non di scenari)
Friday, March 13, 2009
screenshots di scenari Dolomitici
Prima delle immagini qualche notizia sintetica:
Per quanto riguarda il progetto ITALIA in Photoreal, sono state attivate tutte le iniziative per ottenre dal Ministero l'autorizzazione, stiamo ancora aspettando una risposta.
Nei prossimi giorni mi incontro con il Team di ProfessionalShow, poi vi farò sapere.
Nel frattempo sto pensando di iniziare un nuovo scenario, meglio un restyling di un altro grande scenario, aspetto però di sapere qualcosa a proposito del progetto ITALIA in photoreal.
Veniamo ad alcune immagini esemplificative degli scenari dolomitici:
Una panoramica di una zona dolomitica molto conosciuta, dal Civetta in primo piano alla Marmolada e Sassolungo in lontananza.
Sotto una bella immagine delle Tre Tofane viste da Est.
Altra immagine delle Tofane con il primo piano e vista da Ovest della Tofana di Rozes
Lo screen sotto ...la regina delle Dolomiti, la Marmolada da Nord, con il suo ghiacciaio, che in alcune stagioni estive, mostra una notevole riduzione anche come consistenza.
Un'altra bella immagine della Croda Rossa, la sua parete Ovest è molto caratteristica, la colorazione, in questo caso della roccia dolomitica, è molto realistica.
Un particolare ravvicinato della roccia del Pelmo, una delle dolomiti più affascinanti, detto anche "el caregon" o ancora meglio "il Trono di Dio".
L'ultima immagine di questa mini-serie è dedicata alla Sud delle Tre cime di Lavaredo.
Tutti gli scenari sono stati costruiti sulla base di foto vere originali, le texture fotografiche sono state poi applicate usando i metodi che ho descritto nel precedente post.
Vi ricordo che siamo sempre in un Simulatore di Volo, dove la quasi totalità delle risorse software è dedicata all'aereo. La possibilità di fare scenari dettagliati comunque è molto migliorata, già rispetto all'ultimo FS2004, rimangono però ancora alcuni aspetti un po' incerti, vedi la messa a fuoco, ma con un buon settaggio e soprattutto una buona macchina (scheda Video in particolare) si possono ottenere dei buoni rislutati.
Per quanto riguarda il progetto ITALIA in Photoreal, sono state attivate tutte le iniziative per ottenre dal Ministero l'autorizzazione, stiamo ancora aspettando una risposta.
Nei prossimi giorni mi incontro con il Team di ProfessionalShow, poi vi farò sapere.
Nel frattempo sto pensando di iniziare un nuovo scenario, meglio un restyling di un altro grande scenario, aspetto però di sapere qualcosa a proposito del progetto ITALIA in photoreal.
Veniamo ad alcune immagini esemplificative degli scenari dolomitici:
Una panoramica di una zona dolomitica molto conosciuta, dal Civetta in primo piano alla Marmolada e Sassolungo in lontananza.
Sotto una bella immagine delle Tre Tofane viste da Est.
Altra immagine delle Tofane con il primo piano e vista da Ovest della Tofana di Rozes
Lo screen sotto ...la regina delle Dolomiti, la Marmolada da Nord, con il suo ghiacciaio, che in alcune stagioni estive, mostra una notevole riduzione anche come consistenza.
Un'altra bella immagine della Croda Rossa, la sua parete Ovest è molto caratteristica, la colorazione, in questo caso della roccia dolomitica, è molto realistica.
Un particolare ravvicinato della roccia del Pelmo, una delle dolomiti più affascinanti, detto anche "el caregon" o ancora meglio "il Trono di Dio".
L'ultima immagine di questa mini-serie è dedicata alla Sud delle Tre cime di Lavaredo.
Tutti gli scenari sono stati costruiti sulla base di foto vere originali, le texture fotografiche sono state poi applicate usando i metodi che ho descritto nel precedente post.
Vi ricordo che siamo sempre in un Simulatore di Volo, dove la quasi totalità delle risorse software è dedicata all'aereo. La possibilità di fare scenari dettagliati comunque è molto migliorata, già rispetto all'ultimo FS2004, rimangono però ancora alcuni aspetti un po' incerti, vedi la messa a fuoco, ma con un buon settaggio e soprattutto una buona macchina (scheda Video in particolare) si possono ottenere dei buoni rislutati.
Wednesday, March 11, 2009
Le DOLOMITI
Ultimamente ho avuto diverse richieste degli scenari dolomitici, mi sembra opportuno dare qualche spiegazione a questo proposito.
Le Dolomiti, sono le montagne più affascinanti delle nostre Alpi, oltre ad essere le più difficili da scalare, da un punto di vista grafico sono in assoluto i più complicati e talvolta impossibili scenari da costruire. Normalmente nella costruzione degli scenari si usano le ortofoto, cioè foto viste dall'alto, riprese dall'aereo; queste vengono preparate e adattate per FSX, naturalmente devono prima essere caricate le mesh del terreno (i livelli).
Le pareti verticali delle dolomiti in pratica sulle ortofoto "non esistono" ...provate a guardare la foto sotto, si tratta dell'ortofoto originale delle Tre Cime di Lavaredo (dall'alto sono praticamente irriconoscibili).
Come potete notare tra la riga rossa (indica la parte sommitale) e la riga gialla (la base della parete) ci sono ben 600 mt.di parete. Nella ortofoto in pratica la pareti a strapiombo non si vedono o quasi in quanto spariscono perchè verticali e dall'alto non si possono vedere proprio perchè sono sulla perpendicolare.
Ho dovuto usare dei metodi grafici un po' complessi per ottenere i risultato che potete notare nelle foto sotto.
Vi ricordate qualche concetto di geometria proiettiva?...un sistema analogo, usando programmi di trasformazione grafica e prospettica. Ovviamente il risultato non è ancora ottimale ma almeno la montagna è riconoscibile nelle sue caratteristiche.
In pratica una volta preparate le texture fotografiche (prese da foto vere) vengono elaborate e preparate per essere poi inserite e adattate nello scenario. Il foglio di lavoro sul quale vengono applilcate contiene già tutte le linee e i punti di riferimento dell'ortofoto originale.
Vediamo alcuni esempi del risultato che si può ottenere con il mio metodo.
Le differenze son molto evidenti. Come vi dicevo le ortofoto non danno nessuna "informazione" sulle pereti verticali, solo con foto vere si riesce a creare delle texture che vanno adattate seguendo criteri di prospettiva e soprattutto il posizionamento delle stesse deve corrispondere il più possibile alla reltà, altrimenti la stessa montagna diventa irriconoscibile.
Nella parte in alto l'ortofoto originale vista in FSX, sotto la mia elaborazione, che ormai molti di voi conoscono.
Occorre diverso tempo per ottenere questi risultati, bisogna fare diverse prove, il difficile è proprio posizionare e dimensionare le texture da appplicare.
Certamente ci sono sempre margini di miglioramento, ma almeno, con questo metodo, si riesce ad evitare quelle pareti "slavate" e sfocate che rendono le nostre bellissime Dolomiti "inguardabili".
Per finire un filmato riassuntivo degli scenari dolomitici che ho realizzato lo scorso anno....buona visione!
Spero, per molti, di aver chiarito qualche dubbio e/o curiosità di come costruisco gli scenari, in fondo è anche l'obbiettivo del Blog...
Le Dolomiti, sono le montagne più affascinanti delle nostre Alpi, oltre ad essere le più difficili da scalare, da un punto di vista grafico sono in assoluto i più complicati e talvolta impossibili scenari da costruire. Normalmente nella costruzione degli scenari si usano le ortofoto, cioè foto viste dall'alto, riprese dall'aereo; queste vengono preparate e adattate per FSX, naturalmente devono prima essere caricate le mesh del terreno (i livelli).
Le pareti verticali delle dolomiti in pratica sulle ortofoto "non esistono" ...provate a guardare la foto sotto, si tratta dell'ortofoto originale delle Tre Cime di Lavaredo (dall'alto sono praticamente irriconoscibili).
Come potete notare tra la riga rossa (indica la parte sommitale) e la riga gialla (la base della parete) ci sono ben 600 mt.di parete. Nella ortofoto in pratica la pareti a strapiombo non si vedono o quasi in quanto spariscono perchè verticali e dall'alto non si possono vedere proprio perchè sono sulla perpendicolare.
Ho dovuto usare dei metodi grafici un po' complessi per ottenere i risultato che potete notare nelle foto sotto.
Vi ricordate qualche concetto di geometria proiettiva?...un sistema analogo, usando programmi di trasformazione grafica e prospettica. Ovviamente il risultato non è ancora ottimale ma almeno la montagna è riconoscibile nelle sue caratteristiche.
In pratica una volta preparate le texture fotografiche (prese da foto vere) vengono elaborate e preparate per essere poi inserite e adattate nello scenario. Il foglio di lavoro sul quale vengono applilcate contiene già tutte le linee e i punti di riferimento dell'ortofoto originale.
Vediamo alcuni esempi del risultato che si può ottenere con il mio metodo.
Le differenze son molto evidenti. Come vi dicevo le ortofoto non danno nessuna "informazione" sulle pereti verticali, solo con foto vere si riesce a creare delle texture che vanno adattate seguendo criteri di prospettiva e soprattutto il posizionamento delle stesse deve corrispondere il più possibile alla reltà, altrimenti la stessa montagna diventa irriconoscibile.
Nella parte in alto l'ortofoto originale vista in FSX, sotto la mia elaborazione, che ormai molti di voi conoscono.
Occorre diverso tempo per ottenere questi risultati, bisogna fare diverse prove, il difficile è proprio posizionare e dimensionare le texture da appplicare.
Certamente ci sono sempre margini di miglioramento, ma almeno, con questo metodo, si riesce ad evitare quelle pareti "slavate" e sfocate che rendono le nostre bellissime Dolomiti "inguardabili".
Per finire un filmato riassuntivo degli scenari dolomitici che ho realizzato lo scorso anno....buona visione!
Spero, per molti, di aver chiarito qualche dubbio e/o curiosità di come costruisco gli scenari, in fondo è anche l'obbiettivo del Blog...
Saturday, March 7, 2009
Video introvabili
Alcuni amici mi hanno chiesto di mettere alcuni "vecchi" video di scenari costruiti lo scorso anno e ormai introvabili, visto che il server dove erano inseriti è stato chiuso definitivamente.
Vi ricordate la piccola serie dell'avventura sull'Antelao, il titolo esatto era "Salvataggio sull'Antelao".
L'Antelao è una delle Dolomiti più alte, dopo la Marmolada, è sulla strada per Cortina all'altezza di Borca di Cadore e ha delle pareti molto strapiombanti, miste roccia e ghiaccio.
L'avventura con l'elicottero riguarda un "tentativo" di salvataggio di un alpinista solitario dato come disperso in parete!
Ovviamente l'obiettivo era anche quello di esplorare e visionare lo scenario, con i dettagli della roccia e dei ghiacciai...
Seguite le varie puntate...e buona visione!
Prima parte, l'Elicottero decolla per il primo tentativo, non ha molto carburante e prova ad esplorare la parete Ovest rocciosa.
Nella seconda parte, l'elicottero esplora la parete Nord e Nord-Est, ma il vento e la pioggia rendono un po' problematico il tentativo.
L'ulitmo episodio, altro tentativo di salvataggio...con sorpresa...e lieto fine!
Spero vi sia piaciuta l'avventura...e che Dolomite!!
Vi ricordate la piccola serie dell'avventura sull'Antelao, il titolo esatto era "Salvataggio sull'Antelao".
L'Antelao è una delle Dolomiti più alte, dopo la Marmolada, è sulla strada per Cortina all'altezza di Borca di Cadore e ha delle pareti molto strapiombanti, miste roccia e ghiaccio.
L'avventura con l'elicottero riguarda un "tentativo" di salvataggio di un alpinista solitario dato come disperso in parete!
Ovviamente l'obiettivo era anche quello di esplorare e visionare lo scenario, con i dettagli della roccia e dei ghiacciai...
Seguite le varie puntate...e buona visione!
Prima parte, l'Elicottero decolla per il primo tentativo, non ha molto carburante e prova ad esplorare la parete Ovest rocciosa.
Nella seconda parte, l'elicottero esplora la parete Nord e Nord-Est, ma il vento e la pioggia rendono un po' problematico il tentativo.
L'ulitmo episodio, altro tentativo di salvataggio...con sorpresa...e lieto fine!
Spero vi sia piaciuta l'avventura...e che Dolomite!!
Thursday, March 5, 2009
Altri esempi di colorazione
In effetti non è facile trovare uno standard di colorazione che soddisfi tutti.
Ho notato che molti preferiscono immagini chiare, molto contrastate, forse per alcune zone o comunque per foto "statiche" può essere una buona soluzione, ma per un panorama dinamico come quello di FSX non è sempre l'ideale. Vedere zone molto chiare e contrastate può rendere lo scenario un po' troppo artificiale.
Se provate a riguardare qualche foto vera (sia digitale ma soprattutto a rullino) da voi scattata in montagna noterete che il contrasto ed il tono della foto sono spesso falsati rispetto a quello che vediamo in realtà ed i colori hanno una saturazione sempre diversa, tanto da commentare spesso "...ma non era cosììì!!".
Comunque, visto che tutto è anche molto soggettivo, consiglio una colorazione base molto equilibrata, senza eccessi, tenendo conto della propria taratura in "loco" sul proprio monitor che è sempre diversa da utente a utente.
Ecco altri esempi di colorazione, siamo in zona prevalente montuosa.
In questa immagine, noterete una saturazione ed una luminosità molto equilibrate mentre il contrasto leggermente aumentato.
In quest'altra immagine un aumento sensibile della saturazione, anche se non stona affatto, può essere un po' artificiale.
Nell'ultima foto,che richiama un po' la prima, sia la colorazione che gli altri parametri sono molto equilibrati, senza eccessi, rendendo la scena molto più naturale.
In fondo anche se non si riesce nell'intento di ottenere delle immagini perfettamente naturali, ci possiamo accontentare di uno scenario piacevole dove nessuna componente cromatica deve emergere (troppo).
Ho notato che molti preferiscono immagini chiare, molto contrastate, forse per alcune zone o comunque per foto "statiche" può essere una buona soluzione, ma per un panorama dinamico come quello di FSX non è sempre l'ideale. Vedere zone molto chiare e contrastate può rendere lo scenario un po' troppo artificiale.
Se provate a riguardare qualche foto vera (sia digitale ma soprattutto a rullino) da voi scattata in montagna noterete che il contrasto ed il tono della foto sono spesso falsati rispetto a quello che vediamo in realtà ed i colori hanno una saturazione sempre diversa, tanto da commentare spesso "...ma non era cosììì!!".
Comunque, visto che tutto è anche molto soggettivo, consiglio una colorazione base molto equilibrata, senza eccessi, tenendo conto della propria taratura in "loco" sul proprio monitor che è sempre diversa da utente a utente.
Ecco altri esempi di colorazione, siamo in zona prevalente montuosa.
In questa immagine, noterete una saturazione ed una luminosità molto equilibrate mentre il contrasto leggermente aumentato.
In quest'altra immagine un aumento sensibile della saturazione, anche se non stona affatto, può essere un po' artificiale.
Nell'ultima foto,che richiama un po' la prima, sia la colorazione che gli altri parametri sono molto equilibrati, senza eccessi, rendendo la scena molto più naturale.
In fondo anche se non si riesce nell'intento di ottenere delle immagini perfettamente naturali, ci possiamo accontentare di uno scenario piacevole dove nessuna componente cromatica deve emergere (troppo).
Monday, March 2, 2009
Il problema della colorazione degli scenari Photoreal
Per chi non fa scenari sembra un problema di facile soluzione, invece non lo è affatto.
La colorazione dello scenario rappresenta sempre un aspetto inizialmnete trascurabile,poi mano a mano che lo scenario prende forma ci si accorge che tanti "pezzi" o "mattonelle" dello stesso scenario hanno colorazioni nettamente diverse, rendendo il lavoro poco omogeneo e quindi obbligando ad inevitabili ed estenuanti correzioni.
Costruire poi tutto il territorio Nazionale, il problema della colorazione diventa uno dei principali "nodi" da affrontare.
La difficoltà, molte volte, è rappresentata dalla diversità "stagionale" del materiale ortografico originale, in questo caso il consiglio è quello di evitare il più possibile simili situazioni di difficile soluzione. In altri casi, le stesse ortofoto, anche se scattate da sistemi professionali, possono avere differenze di luce e contrasto, inoltre come per le rocce Dolomitiche , una roccia riflettente rende l'immagine praticamente bianca, come se fosse nevicato (stagione estiva), impossibile quindi riconoscere le caratteristiche della stessa roccia.
Normalmente le ortofoto sono scattate da almeno 20000 piedi, con forte zoom, quindi la stessa atmosfera rende le foto un po "pallide" o poco contrastate e talora anche con colori molto falsati. Tutti questi problemi ovviamnete hanno una soluzione, usando programmi di fotoritocco si riesce a correggere sia la colorazione, il tono, il contrasto, la saturazione, migliorando nettamente la foto originale.
Ecco un primo esempio di comparazione:
la prima foto è quella originale senza nessuna correzione, come esattamente si presenta la ortofoto (si tratta di una zona dell'Alto Adige):
Come vedete si apprezza il dettaglio ma la colorazione, la saturazione e il contrasto sono poco naturali.
Nella sequenza successiva invece ci sono tutte le varie possibilità di correzione:
Come base viene applicata una maschera di contrasto, poi viene corretto il "tono" e applicata una colorazione base con un certo grado di saturazione.
La N.1 è una buona immagine come dettaglio ma poco satura.
La N.2 al contrario troppo satura, in certi posti il colore può anche essere falsato.
La N3. è un'immagine molto più equilibrata come saturazione e contrasto.
La N.4 è stata aumentato il contrasto, in alcuni casi può anche considerarsi una buona immagine, ma si rischia di perdere alcune sfumature del colore e di "sparare" troppo nelle zone già iperilluminate (come i tetti delle case che diventerbbero tutti molto chiari e quindi poco reali).
In generale io uso immagini come la N.3 come base di colorazione, con eventuali piccole correzioni sul tono e contrasto.
A questo punto chiedo anche un vostro parere, le differenze, come noterete,
non sono eclatanti, ma ad una attenta valutazione certamente visibili.
La colorazione dello scenario rappresenta sempre un aspetto inizialmnete trascurabile,poi mano a mano che lo scenario prende forma ci si accorge che tanti "pezzi" o "mattonelle" dello stesso scenario hanno colorazioni nettamente diverse, rendendo il lavoro poco omogeneo e quindi obbligando ad inevitabili ed estenuanti correzioni.
Costruire poi tutto il territorio Nazionale, il problema della colorazione diventa uno dei principali "nodi" da affrontare.
La difficoltà, molte volte, è rappresentata dalla diversità "stagionale" del materiale ortografico originale, in questo caso il consiglio è quello di evitare il più possibile simili situazioni di difficile soluzione. In altri casi, le stesse ortofoto, anche se scattate da sistemi professionali, possono avere differenze di luce e contrasto, inoltre come per le rocce Dolomitiche , una roccia riflettente rende l'immagine praticamente bianca, come se fosse nevicato (stagione estiva), impossibile quindi riconoscere le caratteristiche della stessa roccia.
Normalmente le ortofoto sono scattate da almeno 20000 piedi, con forte zoom, quindi la stessa atmosfera rende le foto un po "pallide" o poco contrastate e talora anche con colori molto falsati. Tutti questi problemi ovviamnete hanno una soluzione, usando programmi di fotoritocco si riesce a correggere sia la colorazione, il tono, il contrasto, la saturazione, migliorando nettamente la foto originale.
Ecco un primo esempio di comparazione:
la prima foto è quella originale senza nessuna correzione, come esattamente si presenta la ortofoto (si tratta di una zona dell'Alto Adige):
Come vedete si apprezza il dettaglio ma la colorazione, la saturazione e il contrasto sono poco naturali.
Nella sequenza successiva invece ci sono tutte le varie possibilità di correzione:
Come base viene applicata una maschera di contrasto, poi viene corretto il "tono" e applicata una colorazione base con un certo grado di saturazione.
La N.1 è una buona immagine come dettaglio ma poco satura.
La N.2 al contrario troppo satura, in certi posti il colore può anche essere falsato.
La N3. è un'immagine molto più equilibrata come saturazione e contrasto.
La N.4 è stata aumentato il contrasto, in alcuni casi può anche considerarsi una buona immagine, ma si rischia di perdere alcune sfumature del colore e di "sparare" troppo nelle zone già iperilluminate (come i tetti delle case che diventerbbero tutti molto chiari e quindi poco reali).
In generale io uso immagini come la N.3 come base di colorazione, con eventuali piccole correzioni sul tono e contrasto.
A questo punto chiedo anche un vostro parere, le differenze, come noterete,
non sono eclatanti, ma ad una attenta valutazione certamente visibili.
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